Nuove forme ha creato un’edizione speciale del vaso Riccio che potete trovare da Adele Interiors, un oggetto veramente unico ispirato allo storico vaso Riccio della collezione “Prima” dell’Archivio Alviero Bagni.
La forma sferica, realizzata interamente a mano si sposa perfettamente con la decorazione geometrica, la sua complessità di esecuzione si contrappone alla sua semplice linearità per creare un oggetto particolare e raffinato.
La storia di questa straordinaria azienda di Firenze
La ditta Nuove Forme nasce nel 1993 raccogliendo l’eredità dell’azienda ceramica Alvino Bagni.
Attualmente Nuove Forme è gestita da Gianfranco Ghiretti e dalla nipote di Alvino Bagni, Maria Chiara Ghiretti, insieme ad alcuni storici ed importanti collaboratori.
Alvino Bagni nasce in una frazione di Lastra a Signa nel 1919 e fin da ragazzo comincia ad interessarsi al mondo della ceramica. Grazie agli insegnamenti dell’artista Torello Santini, inizia a lavorare nella bottega della Manifattura ceramica di Arnaldo Pugi a Ponte a Signa. Finita la guerra sarà proprio il Pugi, finanziandolo, a fare in modo che potesse aprire il suo primo laboratorio.
La storia delle Ceramiche Bagni comincia con 3500 piattini recanti la scritta “I like Ike”, realizzati per la campagna elettorale di Dwight D. Eisenhower che nel 1953 diventerà il 34° presidente degli U.S.A.
Alvino coinvolgerà molti membri della famiglia nella sua impresa, prima e più importante sarà sua moglie Gina che lo accompagnerà per tutta la sua vita lavorativa.
Gli anni ‘50 e ‘60 saranno anni importantissimi per la ditta Bagni che consolida le collaborazioni con alcuni importanti personaggi del design e dell’imprenditoria americana come Raymor (N.Y.) e Rosenthal per i quali crea oggetti estremamente moderni per quell’epoca.
Con il trasferimento della ditta in una fabbrica più grande e moderna l’attività prende nuovo vigore. Alvino si circonda di collaboratori ed artisti di estrema bravura come E.Borgini, M.Mannori, R.Buti, M.Santonocito e molti altri con i quali riesce ad ottenere un perfetto equilibrio tra materia, tecnica, funzionalità, tradizione e bellezza estetica.
Nel 1980 la fabbrica arriva ad avere più di 100 dipendenti e diventa sinonimo di manifattura artistica di alta qualità, famosa per i suoi pezzi curati a livelli maniacali, ricercati e con tecniche nuove e sperimentali. Con la globalizzazione purtroppo arrivano i problemi e la ditta, legata ancora ad un modo “artigianale“ di lavorare, non riesce a reggere un eccessivo abbattimento dei costi.
Nonostante i suoi sforzi per salvare i suoi dipendenti, la sua fabbrica nel 1990 chiude definitivamente. Si dovrà aspettare il ‘93 per rivederlo in pista con l’avventura di Nuove Forme da cui si ritirerà, dopo 8 anni per motivi di salute. Alvino muore nel 2009 a 90 anni, la sua esperienza lavorativa è stata un cammino di estremo interesse fatto di tecnica, passione e creatività.
L’enorme campionario Alvino Bagni è divenuto oggi un autentico museo di linee e pezzi unici, eredità gelosamente custodita dalla nuova azienda.