Le lampade che hanno fatto la storia del design (prima parte)

Le lampade che hanno fatto la storia del design (prima parte)

Le lampade iconiche che hanno fatto la storia del design, un viaggio (a più puntate) tra gli oggetti cult che hanno lasciato il segno nella nostra cultura e società.

«Una lampada non è una macchina per fare luce, bensì una forma in armonica relazione con il contesto per il quale è stata creata» Gae Aulenti.

 

Bilia – FontanaArte
Gio Ponti, 1932
La lampada Bilia, creata nel 1932 da Gio Ponti, si presenta come un oggetto dalla forma semplice ma originale. La sua composizione si basa sulla contrapposizione di due forme geometriche elementari: una sfera e un cono che funge da base, creando un equilibrio apparentemente impossibile. Questo equilibrio è il risultato di una perfetta proporzione tra le due forme e dell’utilizzo di materiali non riflettenti che conferiscono all’oggetto un’eleganza discreta. La luce emessa dalla lampada è diffusa e valorizzata dall’essenzialità geometrica del design. Nel progettare Bilia, Ponti immaginò una versione in scala ridotta e con una gamma di “colori a spruzzo”, che oggi Fontana Arte presenta nella collezione Bilia Mini, disponibile in nuove varianti cromatiche davvero uniche.

Fortuny – Pallucco
Mariano Fortuny y Madrazo, 1907
La lampada da terra Fortuny fu ideata per la prima volta nel 1907 da Mariano Fortuny ed è tuttora considerata un’icona contemporanea e intramontabile. La lampada fu concepita per rivoluzionare l’illuminazione scenica, grazie alla genialità dell’artista che sperimentò un nuovo sistema di luce indiretta per il palcoscenico. La base della lampada fu ispirata al treppiede della macchina fotografica, con una gamba centrale regolabile, mentre il paralume fu creato in modo da poter essere ribaltato, fornendo uno strumento per orientare la luce. La lampada Fortuny è un progetto unico nel suo genere, in grado di offrire sempre nuove interpretazioni e di mantenere una personalità inconfondibile. La nuova versione con tessuto Silver della celebre tessitura Rubelli è una testimonianza ulteriore della sua intramontabile bellezza.

PH 5 di Louis Poulsen
Poul Henningsen, 1958
Il 1958 rappresenta un anno di grande svolta per il mondo del design e dell’architettura e la Danimarca ha il merito di aver visto nascere una serie di innovazioni senza precedenti. In quell’anno, infatti, Poul Henningsen ha ideato le lampade PH 5, PH Artichoke e PH Snowball, rivoluzionando il concetto di illuminazione moderna e scrivendo un nuovo capitolo nella storia di Louis Poulsen.

La PH 5 ha ridefinito il concetto di illuminazione moderna, offrendo una luce priva di abbagliamento al 100%. Il design innovativo si basa su un sistema riflettente a tre schermi, che dirige la maggior parte della luce verso il basso, creando una luce morbida e uniforme in tutta la stanza.
La PH 5 è disponibile in diverse finiture, tra cui il classico bianco opaco e il nero, e in diverse dimensioni. La lampada è realizzata con materiali di alta qualità, tra cui l’acciaio e l’alluminio, che garantiscono robustezza e durata nel tempo. Inoltre, la sua forma elegante ed essenziale si adatta perfettamente a qualsiasi stile di arredamento, dal moderno al classico.
La PH 5 è stata progettata originariamente come lampada da lavoro, ma è diventata rapidamente un’icona del design, ampiamente utilizzata anche come elegante complemento per l’arredamento di interni.

Tizio, Artemide
Richard Sapper, 1972
“Quando l’abbiamo presentata, non c’era nulla di simile sul mercato, era rivoluzionaria. Tizio è bella in qualsiasi posizione, è un oggetto armonioso in tutte le sue parti, si muove con una sola mano ed è sempre estremamente precisa.
Ernesto Gismondi, 2014

Tizio rappresenta non soltanto un capolavoro della collezione Artemide, ma anche un’importante icona del design italiano. Nonostante siano passati 50 anni dalla sua progettazione, Tizio continua ad essere incredibilmente attuale, anche grazie alla recente integrazione di una nuova sorgente LED. Grazie alla sua elegante sintesi di componenti intelligenti, elaborata da Richard Sapper, Tizio è diventato un prodotto senza tempo, capace di coniugare perfettamente funzionalità e bellezza estetica.

La lampada Tizio è costituita da più di cento componenti, e unisce abilmente la precisione ingegneristica con la semplicità di una forma elegante ed essenziale. Artemide ha iniziato la produzione di Tizio nel 1972. Nonostante fosse stata concepita come una lampada da lavoro, ha rapidamente guadagnato popolarità come complemento d’arredo elegante sia negli studi high-tech degli anni ’60 che nei loft degli anni ’90.

Pipistrello, Martinelli Luce
Gae Aulenti, 1965
La lampada Pipistrello di Martinelli Luce, una delle icone del design italiano, è diventata un elemento distintivo di molti ambienti di interni negli ultimi cinquant’anni.
Pipistrello è disponibile in diverse dimensioni e finiture, dal bianco opaco al nero lucido, rendendola una scelta versatile per qualsiasi spazio. La base conica in acciaio inox verniciato, inoltre, assicura stabilità e durata nel tempo. La lampada è caratterizzata dalla sua eleganza senza tempo e dalla sua capacità di adattarsi a qualsiasi stile di arredamento, dall’ultramoderno al classico.
Oltre alla sua bellezza estetica, la lampada Pipistrello è stata un’importante innovazione tecnologica per l’illuminazione domestica. Nel 1965, quando è stata progettata, il metacrilato era un materiale relativamente nuovo per la produzione di lampade. Gae Aulenti ha sperimentato nuove tecniche di stampaggio per creare la forma iconica della lampada e ha raggiunto l’equilibrio perfetto tra forma e funzione, garantendo una luce morbida e uniforme in tutta la stanza.
La lampada Pipistrello di Martinelli Luce rappresenta un esempio perfetto di come il design innovativo e l’attenzione al dettaglio possano creare un’icona senza tempo. La sua eleganza e la sua funzionalità la rendono un’aggiunta ideale a qualsiasi spazio, da un ufficio a un soggiorno, da un ristorante a un albergo di lusso.

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